Pentafluoruro di cromo

Pentafluoruro di cromo
Struttura polimerica del pentafluoruro di cromo
Struttura polimerica del pentafluoruro di cromo
Nome IUPAC
pentafluoruro di cromo, fluoruro di cromo(V)
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareCrF5
Massa molecolare (u)146,988
Aspettosolido rosso[1]
Numero CAS14884-42-5
PubChem5460742
SMILES
F[Cr](F)(F)(F)F
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)3,00[2]
Temperatura di fusione34 °C (307 K)[3]
Temperatura di ebollizione117 °C (390 K)[3]
Tensione di vapore (Pa) a 293 K330[4]
Indicazioni di sicurezza
Frasi H-- [5]
Consigli P--
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Il pentafluoruro di cromo o fluoruro di cromo(V) è il composto binario con formula CrF5. È l'unico alogenuro del cromo nello stato di ossidazione piuttosto inusuale di +5. In condizioni normali è un solido di colore rosso alquanto volatile e fortemente ossidante.[1][6]

Struttura

Il pentafluoruro di cromo cristallizza nel sistema ortorombico, gruppo spaziale Pbcm, con costanti di reticolo a = 782,9 pm, b = 753,4 pm e c = 551,8 pm, quattro unità di formula per cella elementare. La coordinazione dei fluoruri attorno al cromo è sostanzialmente ottaedrica, e sono presenti catene di ottaedri CrF6 legati attraverso atomi di fluoro in posizione cis (vedi figura). La struttura è analoga a quella di VF5.[2] Allo stato gassoso sono presenti molecole CrF5 con struttura dipiramide trigonale distorta, ancora simile a quella di VF5.[1][6]

Sintesi

Il pentafluoruro di cromo fu ottenuto per la prima volta nel 1941 da Hans von Wartenberg.[7] Si ottiene per sintesi diretta trattando a 400 °C cromo con fluoro a 200 bar:[6]

2 Cr + 5 F 2 2 CrF 5 {\displaystyle {\ce {2 Cr + 5 F2 -> 2 CrF5}}}

Proprietà e reattività

Il pentafluoruro di cromo è un composto fortemente ossidante, capace di ossidare lo xeno a XeF2 e XeF4, nonché di ossidare l'ossigeno a diossigenile.[2] CrF5 può formare addotti come CrF5·2SbF5.[2] Inoltre può addizionare uno ione fluoruro per formare l'anione complesso ottaedrico CrF6, del quale si conoscono sali come [NF4][CrF6], CsCrF6 e NOCrF6.[8]

Note

  1. ^ a b c Housecroft e Sharpe 2018
  2. ^ a b c d Shorafa e Seppelt 2009
  3. ^ a b Haynes 2015
  4. ^ Theopold 2006
  5. ^ Questa sostanza non è stata ancora classificata in termini di pericolosità o non è stata ancora trovata una fonte affidabile e citabile.
  6. ^ a b c Holleman e Wiberg 2007
  7. ^ Wartenberg 1941
  8. ^ Bougon et al. 1985

Bibliografia

  • (EN) R. Bougon, W. W. Wilson e K. O. Christe, Synthesis and characterization of tetrafluoroammonium hexafluorochromate and reaction chemistry of chromium pentafluoride, in Inorg. Chem., vol. 24, n. 14, 1985, pp. 2286-2292, DOI:10.1021/ic00208a032.
  • (EN) W. M. Haynes (a cura di), CRC Handbook of Chemistry and Physics, 96ª ed., Boca Raton, CRC Press, 2015, ISBN 978-1-4822-6097-7.
  • (DE) A. F. Holleman e N. Wiberg, Lehrbuch der Anorganischen Chemie, Berlino, Walter de Gruyter, 2007, ISBN 978-3-11-017770-1.
  • (EN) C. E. Housecroft e A. G. Sharpe, Inorganic chemistry, 5ª ed., Harlow (England), Pearson Education Limited, 2018, ISBN 978-1-292-13414-7.
  • (EN) H. Shorafa e K. Seppelt, The Structures of CrF5 and CrF5·SbF5, in Z. anorg. allg. Chem., vol. 635, n. 1, 2009, pp. 112-114, DOI:10.1002/zaac.200800378.
  • (EN) K. H. Theopold, Chromium: Inorganic & Coordination Chemistry, in Encyclopedia of Inorganic Chemistry, 2ª ed., John Wiley & Sons, 2006, DOI:10.1002/0470862106.ia043, ISBN 9780470862100.
  • (DE) H. Wartenberg, Über höhere Chromfluoride (CrF4, CrF5 und CrO2F2), in Z. anorg. allg. Chem., vol. 247, n. 1-2, 1941, pp. 135-146, DOI:10.1002/zaac.19412470112.

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