La sposa troppo bella

La sposa troppo bella
Brigitte Bardot in una scena del film
Titolo originaleLa mariée est trop belle
Paese di produzioneFrancia
Anno1956
Durata95 min
Dati tecniciB/N
RegiaPierre Gaspard-Huit
SoggettoOdette Joyeux
SceneggiaturaPhilippe Agostini, Odette Joyeux, Juliette Saint-Giniez
Casa di produzioneGenerale de Films, Société Nouvelle Pathé Cinéma
Distribuzione in italianoTitanus
FotografiaLouis Page
MontaggioLouisette Hautecoeur
MusicheNorbert Glanzberg
CostumiPierre Balmain
TruccoYvonne Fortuna
Interpreti e personaggi
  • Brigitte Bardot: Chouchou
  • Louis Jourdan: Michel
  • Micheline Presle: Judith Aurigault
  • Jean-François Calvé: Patrice
  • Marcel Amont: Toni
  • Marcelle Arnold: madame Victoire
  • Roger Dumas: Marc
  • Richard Francoeur: dottore
  • Colette Régis: zia Yvonne
  • Madeleine Lambert: zia Agnese
  • Roger Tréville: Designy
  • Nicole Gueden: Juliette
Doppiatori italiani

La sposa troppo bella (La mariée est trop belle) è un film del 1956 diretto da Pierre Gaspard-Huit.

Trama

Christine è una semplice e ingenua ragazza che vive con le zie nella campagna della provincia francese. Un giorno viene notata da Judith e Michel, rispettivamente direttrice e redattore di una rivista di moda, che la scritturano e la portano al successo come ragazza copertina col nome di Chouchou. Le viene affiancato il mancato attore Patrice, e ben presto la coppia diviene un'icona che porta la tiratura della rivista alle stelle. Grazie a ciò Judith mette in atto un finto matrimonio a scopo pubblicitario, ma l'idea porta all'annullamento di un vero matrimonio e alla nascita di un altro.

Produzione

Alcune scene vennero girate nella cittadina di Libourne.

Critica

«Il piacevole film è ideato e condotto per far spiccare il fascino birichino di Brigitte Bardot, il numero 1 del cinema allegro francese. Invenzioni e trovatine son tutte indirizzate a far meglio frullare la giovane attrice, sapido impasto, ma già quasi diventato una formula, di ingenua e di civetta. Gustoso e illustre anche il contorno [...]»

(Leo Pestelli su La Stampa del 27 aprile 1957[1])

Note

  1. ^ Sullo schermo

Collegamenti esterni

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